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Dramma.it | Kilowatt Festival

    di Maria Dolores Pesce

    Smascherare l’equivoco (sia sostantivo che aggettivo) attraverso un equivoco è l’interessante idea alla base di questo monologo drammaturgico di un autore e cantante proposto da “L’Italia dei Visionari”. Questa “indagine patafisica sull’autorialità”, come si definisce in esergo, utilizza infatti quella specifica bretoniana sintassi estetica, capace di far sembrare vero (talora facendolo diventare vero) ciò che la fantasia e l’immaginazione generano sotto lo stimolo del mondo quale ci si presenta. È la storia totalmente verosimile di una bravissima cantautrice cui vengono plagiate le creazioni, in modo così reiterato che alla fine lei stessa diventa un autore fantasma mai approdando alla nostra conoscenza. Che sia vita vissuta (e non lo è) o meno, è ininfluente all’arte scenica, poiché quella storia non ha bisogno di essere vera per essere fino in fondo perspicua della nostra modernità. Una modernità in cui la soggettività, che naviga in un mare di conformismo da tribù di followers in fondo disperati, è inevitabilmente costruita da pezzi di noi sottratti e rubati ad altri. Tra monologo ed elegia musicale lo spettacolo si dipana intorno alla solitudine della creatività, purtroppo inadatta all’oggi ma ancora capace (almeno lo speriamo) di diventare pietra di inciampo di una perversa ‘globalizzazione’ della nostra mente e del nostro cuore. Bravo l’autore e protagonista che sa mettere a frutto in suoi diversificati talenti di narratore, che sa ben maneggiare la parola, e di cantante.

    Sabato 13 luglio all’Auditorium di Santa Chiara.

    Parte di un articolo pubblicato su Dramma.it il 28/7/2024

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