Oggi la fine del mondo è più vicina,
come ogni giorno,
sempre un po’ di più.
Bisognerebbe dirlo
nelle scuole:
“Bambini,
un giorno il mondo finirà,
resteremo come
cattedrali di carne
ancorate al suolo
e il tempo non ci sarà più.
Quindi oggi uscite pure prima
e non fate i compiti,
preparatevi alla fine,
spensieratevi.”
E tu mi guardi male,
il mondo non finirà secondo te,
non durante la nostra vita,
almeno.
Ma a cosa ti serve
questa tua vita,
così necessaria quando manca
e che poi, quando c’è,
lasci appassire in un angolo
mentre ascolti
chi sembra abbia tante cose
da dirti,
da darti,
ma vuole solo arrogante il tuo tempo
e tu arrogata il tempo
gli dai?
È oltre il tempo
il tempo che ci rimane,
nelle dimenticanze,
nelle cose lontane.
Resta così poco
che la fine del mondo
è la notizia più bella
di quest’ultima vita.
Ivan Talarico
Pubblicata in Non spiegatemi le poesie che devono restare piegate, Gorilla Sapiens Edizioni 2016