Dopo “Ogni giorno di felicità è una poesia che muore”, Ivan Talarico torna con una nuova raccolta di poesie. Ancora una volta le parole si scompongono e ricompongono per generare significati spesso inaspettati, sorprendenti e antiretorici. Distaccandosi in modo netto da luoghi comuni e inflessioni di romanticismo stantio, le poesie di Talarico raggiungono un virtuoso equilibrio tra l’ironia del gioco linguistico e la profondità dei sentimenti raccontati.
“Siamo in Italia, pubblicare il secondo libro di poesie è come fare la renna di natale sull’Isola di Pasqua. O il doppiatore di film muti. Qui le orecchie hanno i tappi e i cuori hanno i lucchetti a Ponte Milvio. Scappa, dammi retta. Fai le valige in fretta, buca le gomme all’editore e sparisci finché non si calmano le acque”
dalla prefazione di Claudio Morici
Copertina di Luca Ruocco
Rassegna stampa
- Talarico, il giocoliere che trasforma le parole in poesia (La Repubblica Palermo 27/4/2017)
- Non spiegatemi le poesie che devono restare piegate di Ivan Talarico (La Nouvelle Vague.it 7/3/2017)
- Ivan Talarico 10 (Il Regno della Litweb 8/3/2017)
- Ivan Talarico sul ring della vita e della poesia (Il Fatto Quotidiano 3/3/2017)
- Non spiegatemi le poesie che devono restare piegate (Noci24.it 26/2/2017)